Comano

n.2

L’UCCISIONE DEL PARROCO DON LINO BALDINI

L’UCCISIONE DEL PARROCO DON LINO BALDINI

L’eccidio di Camporaghena del luglio ’44

L’eccidio di Camporaghena del luglio ’44

L’uccisione di cinque civili (tra cui un bambino) durante il rastrellamento nazi-fascista del 4 luglio 1944.

L’uccisione di cinque civili (tra cui un bambino) durante il rastrellamento nazi-fascista del 4 luglio 1944.

Nei primi giorni del mese di luglio 1944, anche il territorio di Comano e le sue frazioni diventano oggetto di un feroce rastrellamento da parte delle truppe nazifasciste. Tali attività facevano parte dell’operazione Wallenstein I, che aveva come obiettivo quello di assestare un duro colpo all’attività partigiana in Lunigiana. Il 4 luglio, a Camporaghena, arriva un contingente di SS, proveniente da Fosdinovo. Questo, insieme alla milizia repubblichina, raduna quattro uomini nel sagrato della chiesa parrocchiale e li uccide. Tra loro c’è il giovane parroco del paese, don Lino Baldini, di 28 anni, accusato di essere un fiancheggiatore dei partigiani. Per i militari, ne è una prova il fatto di aver suonato le campane al loro arrivo, dando così la possibilità agli abitanti del borgo e ai partigiani di nascondersi nei boschi. Inoltre, don Lino viene trovato in possesso di una radio, il cui ascolto, come è noto, era proibito durante l’occupazione nazifascista e ciò costituisce un altro grave indizio a suo carico. I militari tedeschi e i fascisti sottoposero il parroco a varie umiliazioni e, con duro interrogatorio, cercarono di fargli confessare dove si era nascosta la popolazione e chi tra i compaesani fiancheggiasse i partigiani: Don Lino non volle parlare e preferì il martirio pur di salvare i suoi parrocchiani. Insieme a don Lino, vengono uccisi tre uomini originari di Sassalbo, Battista Bertocchi, 30 anni, Ermenegildo Bertocchi, 18 anni, Ermenegildo Giannarelli, 27 anni. Il giorno prima, sempre durante il rastrellamento, era stato ucciso, nella vicina località Catognano, anche Erminio Bertoli, di soli 11 anni, mentre stava pascolando il bestiame in un terreno di famiglia. Camporaghena dall’agosto 1944, diventerà la sede della IV Brigata Garibaldi Apuana, che conterà circa trecento uomini al comando di Almo Bertolini “Oriol”, di Carrara, condannato dal tribunale militare e sfollato a Sassalbo.

Nei primi giorni del mese di luglio 1944, anche il territorio di Comano e le sue frazioni diventano oggetto di un feroce rastrellamento da parte delle truppe nazifasciste. Tali attività facevano parte dell’operazione Wallenstein I, che aveva come obiettivo quello di assestare un duro colpo all’attività partigiana in Lunigiana. Il 4 luglio, a Camporaghena, arriva un contingente di SS, proveniente da Fosdinovo. Questo, insieme alla milizia repubblichina, raduna quattro uomini nel sagrato della chiesa parrocchiale e li uccide. Tra loro c’è il giovane parroco del paese, don Lino Baldini, di 28 anni, accusato di essere un fiancheggiatore dei partigiani. Per i militari, ne è una prova il fatto di aver suonato le campane al loro arrivo, dando così la possibilità agli abitanti del borgo e ai partigiani di nascondersi nei boschi. Inoltre, don Lino viene trovato in possesso di una radio, il cui ascolto, come è noto, era proibito durante l’occupazione nazifascista e ciò costituisce un altro grave indizio a suo carico. I militari tedeschi e i fascisti sottoposero il parroco a varie umiliazioni e, con duro interrogatorio, cercarono di fargli confessare dove si era nascosta la popolazione e chi tra i compaesani fiancheggiasse i partigiani: Don Lino non volle parlare e preferì il martirio pur di salvare i suoi parrocchiani. Insieme a don Lino, vengono uccisi tre uomini originari di Sassalbo, Battista Bertocchi, 30 anni, Ermenegildo Bertocchi, 18 anni, Ermenegildo Giannarelli, 27 anni. Il giorno prima, sempre durante il rastrellamento, era stato ucciso, nella vicina località Catognano, anche Erminio Bertoli, di soli 11 anni, mentre stava pascolando il bestiame in un terreno di famiglia. Camporaghena dall’agosto 1944, diventerà la sede della IV Brigata Garibaldi Apuana, che conterà circa trecento uomini al comando di Almo Bertolini “Oriol”, di Carrara, condannato dal tribunale militare e sfollato a Sassalbo.

Un ritratto di don Lino Baldini
Un ritratto di don Lino Baldini