VITTIME DELLA GUERRA A PONTICELLO
VITTIME DELLA GUERRA A PONTICELLO
L’eccidio del 3 luglio 1944 e altre vittime partigiane
L’eccidio del 3 luglio 1944 e altre vittime partigiane
Cinque civili residenti alla SS. Annunziata o originari di questo borgo, vennero fucilati nel paese della Valle del Caprio
Cinque civili residenti alla SS. Annunziata o originari di questo borgo, vennero fucilati nel paese della Valle del Caprio

Il 3 luglio 1944 a Ponticello cinque civili dell’Annunziata vengono fucilati. Sono i giorni del rastrellamento nazifascista e l’uccisione di un soldato tedesco provoca la reazione: i cinque uomini, del tutto estranei alla vicenda, vengono prelevati il 2 luglio a Lùsine di Dobbiana e portati a Ponticello dove sono interrogati e imprigionati per la notte. La mattina, uno ad uno, sono passati per le armi nei pressi della chiesa; i corpi vengono poi issati sugli alberi da dove potranno essere tolti e seppelliti solo tempo dopo. Il 4 giugno 1945 si svolge la cerimonia funebre: le salme sono esumate e ricomposte nelle bare, poi il lungo corteo fino all’Annunziata per la celebrazione della Messa e la definitiva collocazione nei loculi ricavati nella facciata che guarda al borgo dove riposano ancora.
Le vittime dell’eccidio
Enrico Angella (n. 6 luglio 1907). Ferroviere
Francesco Angella (n. 3 febbraio 1895). Mugnaio, sposato con Petronilla Gussoni (43 anni), quattro figli: Giuseppe (16), Adriano (14), Giuliano (12), Armano (10).
Giuseppe Angelo (Leopoldo) Mori (n. 24 febbraio 1888). Contadino, sposato con Carmela Angella (52 anni), otto figli: Girolamo (33), Pietro (31), Maria (29), Carlo (27), Francesco (22) Giuseppa (20), Anna (18), Enrico (9).
Giovanni Sardella (n. 10 marzo 1912). Imbianchino, pittore decoratore.
Vincenzo Sardella (n. 27 giugno 1906). Imbianchino, pittore decoratore.
Partigiani e altri civili dell’Annunziata uccisi
Nel campo del cimitero della Pieve di Saliceto riposano le spoglie mortali di tre uomini vittime della violenza della guerra.
Adriano Melegari (1925) è partigiano della II Bgt Julia dalla fine dell’estate 1944; catturato nell’Appennino parmense viene imprigionato a Ciano d’Enza (RE). Fucilato il 19 dicembre 1944, i suoi resti vengono trasferiti nella primavera del 1946 con una celebrazione nella chiesa dell’Annunziata.
Mauro Bertolini (1927) nella primavera 1944 aveva seguito il fratello maggiore Edmondo fra i partigiani. All’inizio del 1945, con un terzo compagno, vengono incarcerati e, il 28 gennaio, trasportati a Orturano di Bagnone dove i patrioti della “Borrini” avevano ucciso due militari della RSI. Edmondo e l’altro partigiano riescono a fuggire, il giovane Mauro viene invece messo a muro. Si divincola e a scappa ma viene raggiunto e ucciso poco fuori il paese.
Camillo Marchetti (1898) la sera dell’8 marzo 1945 sta rientrando a casa dai campi sulla collina sopra l’Annunziata. Forse attratto dalle voci del presidio fascista a guardia del ponte si affaccia sul bordo della scarpata, viene visto da un milite della RSI che gli spara un colpo di fucile ferendolo a morte
Il 3 luglio 1944 a Ponticello cinque civili dell’Annunziata vengono fucilati. Sono i giorni del rastrellamento nazifascista e l’uccisione di un soldato tedesco provoca la reazione: i cinque uomini, del tutto estranei alla vicenda, vengono prelevati il 2 luglio a Lùsine di Dobbiana e portati a Ponticello dove sono interrogati e imprigionati per la notte. La mattina, uno ad uno, sono passati per le armi nei pressi della chiesa; i corpi vengono poi issati sugli alberi da dove potranno essere tolti e seppelliti solo tempo dopo. Il 4 giugno 1945 si svolge la cerimonia funebre: le salme sono esumate e ricomposte nelle bare, poi il lungo corteo fino all’Annunziata per la celebrazione della Messa e la definitiva collocazione nei loculi ricavati nella facciata che guarda al borgo dove riposano ancora.
Le vittime dell’eccidio
Enrico Angella (n. 6 luglio 1907). Ferroviere
Francesco Angella (n. 3 febbraio 1895). Mugnaio, sposato con Petronilla Gussoni (43 anni), quattro figli: Giuseppe (16), Adriano (14), Giuliano (12), Armano (10).
Giuseppe Angelo (Leopoldo) Mori (n. 24 febbraio 1888). Contadino, sposato con Carmela Angella (52 anni), otto figli: Girolamo (33), Pietro (31), Maria (29), Carlo (27), Francesco (22) Giuseppa (20), Anna (18), Enrico (9).
Giovanni Sardella (n. 10 marzo 1912). Imbianchino, pittore decoratore.
Vincenzo Sardella (n. 27 giugno 1906). Imbianchino, pittore decoratore.
Partigiani e altri civili dell’Annunziata uccisi
Nel campo del cimitero della Pieve di Saliceto riposano le spoglie mortali di tre uomini vittime della violenza della guerra.
Adriano Melegari (1925) è partigiano della II Bgt Julia dalla fine dell’estate 1944; catturato nell’Appennino parmense viene imprigionato a Ciano d’Enza (RE). Fucilato il 19 dicembre 1944, i suoi resti vengono trasferiti nella primavera del 1946 con una celebrazione nella chiesa dell’Annunziata.
Mauro Bertolini (1927) nella primavera 1944 aveva seguito il fratello maggiore Edmondo fra i partigiani. All’inizio del 1945, con un terzo compagno, vengono incarcerati e, il 28 gennaio, trasportati a Orturano di Bagnone dove i patrioti della “Borrini” avevano ucciso due militari della RSI. Edmondo e l’altro partigiano riescono a fuggire, il giovane Mauro viene invece messo a muro. Si divincola e a scappa ma viene raggiunto e ucciso poco fuori il paese.
Camillo Marchetti (1898) la sera dell’8 marzo 1945 sta rientrando a casa dai campi sulla collina sopra l’Annunziata. Forse attratto dalle voci del presidio fascista a guardia del ponte si affaccia sul bordo della scarpata, viene visto da un milite della RSI che gli spara un colpo di fucile ferendolo a morte