L’ECCIDIO DEL PASSO DELLA CISA
L’ECCIDIO DEL PASSO DELLA CISA
I tre civili fucilati dalla Brigata Nera
I tre civili fucilati dalla Brigata Nera
Le truppe di occupazione nazifasciste ricorsero alla guerra ai civili non solo per terrorizzare la popolazione ma anche per stroncare ogni legame di solidarietà di questa con le bande partigiane.
Le truppe di occupazione nazifasciste ricorsero alla guerra ai civili non solo per terrorizzare la popolazione ma anche per stroncare ogni legame di solidarietà di questa con le bande partigiane.

La guerra ha colpito spesso vittime civili, del tutto incolpevoli. Ѐ il caso di Francesco Biolzi, Francesco Bonotti e Antonio del Freo fucilati al passo della Cisa il 2 luglio 1944. Erano i giorni di un vasto rastrellamento nazifascista rivolto a neutralizzare la presenza partigiana e ad intimorire la popolazione dei paesi che dava sostegno alle formazioni dei ribelli e che tante difficoltà creavano con la loro presenza alle truppe occupanti.
Bonotti e Del Freo erano due pastori che nella stagione estiva, dalla costa apuana, portavano le greggi all’alpeggio sui prati vicino al Passo; Biolzi invece era un contadino nato a Fugazzolo nel 1906. Quest’ultimo risulterà poi appartenere alla II Brigata Julia ma quando è stato fermato si stava recando insieme ai due pastori alla fiera che si teneva in quei giorni a Berceto.
I tre vengono perquisiti e trovati in possesso di somme di denaro: dichiarano che sono destinate all’acquisto di capi di bestiame alla fiera stessa, ma i tedeschi non credono loro e li accusano invece ingiustamente di essere finanziatori dei gruppi partigiani del territorio e li trattengono per la notte. All’alba vengono consegnati ad alcuni militi delle Brigate nere del XL Battaglione di Verona di transito alla Cisa che, senza ragione, li falciano a raffiche di mitragliatrice.
La guerra ha colpito spesso vittime civili, del tutto incolpevoli. Ѐ il caso di Francesco Biolzi, Francesco Bonotti e Antonio del Freo fucilati al passo della Cisa il 2 luglio 1944. Erano i giorni di un vasto rastrellamento nazifascista rivolto a neutralizzare la presenza partigiana e ad intimorire la popolazione dei paesi che dava sostegno alle formazioni dei ribelli e che tante difficoltà creavano con la loro presenza alle truppe occupanti.
Bonotti e Del Freo erano due pastori che nella stagione estiva, dalla costa apuana, portavano le greggi all’alpeggio sui prati vicino al Passo; Biolzi invece era un contadino nato a Fugazzolo nel 1906. Quest’ultimo risulterà poi appartenere alla II Brigata Julia ma quando è stato fermato si stava recando insieme ai due pastori alla fiera che si teneva in quei giorni a Berceto.
I tre vengono perquisiti e trovati in possesso di somme di denaro: dichiarano che sono destinate all’acquisto di capi di bestiame alla fiera stessa, ma i tedeschi non credono loro e li accusano invece ingiustamente di essere finanziatori dei gruppi partigiani del territorio e li trattengono per la notte. All’alba vengono consegnati ad alcuni militi delle Brigate nere del XL Battaglione di Verona di transito alla Cisa che, senza ragione, li falciano a raffiche di mitragliatrice.
