LA MORTE DEI PARTIGIANI ESPOSITO, VEGA E PAITA
LA MORTE DEI PARTIGIANI ESPOSITO, VEGA E PAITA
Lo scontro tra i partigiani del battaglione “Val di Vara” e i tedeschi in loc. Ceppino
Lo scontro tra i partigiani del battaglione “Val di Vara” e i tedeschi in loc. Ceppino
A Careggia, il 18 gennaio 1945, in un combattimento tra alcuni partigiani del Battaglione “Val di Vara” e le truppe tedesche, vengono uccisi due partigiani e un terzo viene fatto prigioniero
A Careggia, il 18 gennaio 1945, in un combattimento tra alcuni partigiani del Battaglione “Val di Vara” e le truppe tedesche, vengono uccisi due partigiani e un terzo viene fatto prigioniero

Nel mese di gennaio del 1945 tutto il territorio della IV Zona Operativa viene investito da una estesa azione repressiva da parte delle truppe nazifasciste, al fine di scompaginare le formazioni partigiane. L’areale tra Calice al Cornoviglio e Tresana è controllato dai partigiani di “Giustizia e Libertà” del Battaglione “Val di Vara”, al comando di Daniele Bucchioni «Dany», che ha insediato la sede del comando a Villagrossa, poco sopra Calice al Cornoviglio. Il Comando della IV Zona Operativa in previsione delle azioni nemiche di rastrellamento, dispone sortite contro obiettivi strategici. Il 18 gennaio 1945 un gruppo di trenta partigiani del Battaglione “Val di Vara” scende verso Barbarasco, per sabotare le batterie antiaeree tedesche; a causa della delazione di una collaborazionista, i partigiani vengono accerchiati e impegnati in un violento scontro, e sebbene siano numericamente inferiori, riescono a sganciarsi e a recarsi verso Giovagallo. Nel combattimento, in località Ceppino di Careggia, perdono la vita i partigiani Michele Esposito, 38 anni e Luigi Vega, 25 anni. Alcide Paita, 19 anni, viene ferito e quindi catturato e portato alla Spezia e recluso nella famigerata Caserma del XXI Reggimento Fanteria. Verrà in seguito ucciso per rappresaglia a Pian di Follo, il 15 febbraio 1945, insieme ad altri tre partigiani prelevati dal carcere spezzino: Sante Gattoronchieri, Vasco Pieracci e Albino Pietrapiana. Dopo l’impiccagione con il filo di ferro i quattro corpi rimarranno esposti per tre giorni, come ammonimento alla popolazione che sostiene la Resistenza.
Nel mese di gennaio del 1945 tutto il territorio della IV Zona Operativa viene investito da una estesa azione repressiva da parte delle truppe nazifasciste, al fine di scompaginare le formazioni partigiane. L’areale tra Calice al Cornoviglio e Tresana è controllato dai partigiani di “Giustizia e Libertà” del Battaglione “Val di Vara”, al comando di Daniele Bucchioni «Dany», che ha insediato la sede del comando a Villagrossa, poco sopra Calice al Cornoviglio. Il Comando della IV Zona Operativa in previsione delle azioni nemiche di rastrellamento, dispone sortite contro obiettivi strategici. Il 18 gennaio 1945 un gruppo di trenta partigiani del Battaglione “Val di Vara” scende verso Barbarasco, per sabotare le batterie antiaeree tedesche; a causa della delazione di una collaborazionista, i partigiani vengono accerchiati e impegnati in un violento scontro, e sebbene siano numericamente inferiori, riescono a sganciarsi e a recarsi verso Giovagallo. Nel combattimento, in località Ceppino di Careggia, perdono la vita i partigiani Michele Esposito, 38 anni e Luigi Vega, 25 anni. Alcide Paita, 19 anni, viene ferito e quindi catturato e portato alla Spezia e recluso nella famigerata Caserma del XXI Reggimento Fanteria. Verrà in seguito ucciso per rappresaglia a Pian di Follo, il 15 febbraio 1945, insieme ad altri tre partigiani prelevati dal carcere spezzino: Sante Gattoronchieri, Vasco Pieracci e Albino Pietrapiana. Dopo l’impiccagione con il filo di ferro i quattro corpi rimarranno esposti per tre giorni, come ammonimento alla popolazione che sostiene la Resistenza.