Zeri

n.4

COMANDO PARTIGIANO NEL BOSCO DI ROSSANO

COMANDO PARTIGIANO NEL BOSCO DI ROSSANO

Le cascine contadine di Vruga

Le cascine contadine di Vruga

Qui si era insediato il Comando di Divisione di Giustizia e Libertà. Durante il rastrellamento del 3 e 4 agosto 1944 cinque partigiani vengono uccisi da una pattuglia nazista

Qui si era insediato il Comando di Divisione di Giustizia e Libertà. Durante il rastrellamento del 3 e 4 agosto 1944 cinque partigiani vengono uccisi da una pattuglia nazista

Il rastrellamento nazifascista di inizi agosto 1944 raggiunge le località più remote, anche quelle nei pressi dei crinali dove si erano organizzate le formazioni partigiane. Qui, in loc. Vruga, nei pressi di Bosco di Rossano, nelle cascine utilizzate dai contadini, si era già insediato il Comando di Divisione di Giustizia e Libertà e in quei giorni era rimasto il distaccamento della VI Compagnia.
All’arrivo del nemico i partigiani si sganciano in piccoli gruppi, ma cinque di loro sono raggiunti ancora nei pressi di una delle cascine e uccisi sul posto. È un contadino ad avvisare la popolazione che organizza il recupero dei corpi: si realizzano bare con tavole di castagno, trasportate sul luogo dell’eccidio su un carro trainato dai buoi.
I corpi dei giovani partigiani sono ritrovati con le mani legate e gli arti fratturati, segno della feroce e disumana violenza prima dell’uccisione. Le vittime sono: Aldo Volpi, 20 anni, del vicino paese di Montereggio di Mulazzo, della Brigata “Val di Vara”; Olinto Fontana (20 anni), Ugo Orlandi (20 anni) e Sergio Gattoronchieri (17 anni) tutti partigiani spezzini di “Giustizia e Libertà”.
Con loro viene ucciso anche un giovane partigiano del “Battaglione Internazionale” di Gordon Lett, noto come “il milanesino” ma del quale non ci è pervenuto il nome.

Il rastrellamento nazifascista di inizi agosto 1944 raggiunge le località più remote, anche quelle nei pressi dei crinali dove si erano organizzate le formazioni partigiane. Qui, in loc. Vruga, nei pressi di Bosco di Rossano, nelle cascine utilizzate dai contadini, si era già insediato il Comando di Divisione di Giustizia e Libertà e in quei giorni era rimasto il distaccamento della VI Compagnia.
All’arrivo del nemico i partigiani si sganciano in piccoli gruppi, ma cinque di loro sono raggiunti ancora nei pressi di una delle cascine e uccisi sul posto. È un contadino ad avvisare la popolazione che organizza il recupero dei corpi: si realizzano bare con tavole di castagno, trasportate sul luogo dell’eccidio su un carro trainato dai buoi.
I corpi dei giovani partigiani sono ritrovati con le mani legate e gli arti fratturati, segno della feroce e disumana violenza prima dell’uccisione. Le vittime sono: Aldo Volpi, 20 anni, del vicino paese di Montereggio di Mulazzo, della Brigata “Val di Vara”; Olinto Fontana (20 anni), Ugo Orlandi (20 anni) e Sergio Gattoronchieri (17 anni) tutti partigiani spezzini di “Giustizia e Libertà”.
Con loro viene ucciso anche un giovane partigiano del “Battaglione Internazionale” di Gordon Lett, noto come “il milanesino” ma del quale non ci è pervenuto il nome.

Disegno ISR La Spezia: “Le cascine sul monte Vruga, sede del comando di Divisione di GL”, disegnate da un anonimo partigiano il 4 novembre 1944
Lapide ai quattro caduti del 4 agosto 1944, non più in loco al Bosco di Rossano