I 12 PARTIGIANI UCCISI IL 21 GENNAIO 1945
I 12 PARTIGIANI UCCISI IL 21 GENNAIO 1945
In loc. Frandalini nella valle di Adelano
In loc. Frandalini nella valle di Adelano
Il 20 e 21 gennaio 1945 le operazioni antipartigiane colpiscono violentemente la Lunigiana. A Zeri sono saccheggiate le case, vengono violentate alcune donne e uccisi civili e partigiani
Il 20 e 21 gennaio 1945 le operazioni antipartigiane colpiscono violentemente la Lunigiana. A Zeri sono saccheggiate le case, vengono violentate alcune donne e uccisi civili e partigiani

Qui, in località Malonetta, nella valle di Adelano, una grande lapide ricorda nove partigiani di Vernazza uccisi durante il rastrellamento del 20 e 21 gennaio 1945.
Il gruppo, avanzando sul crinale del Monte Bruciato, nella neve alta di quel terribile inverno, viene individuato dai nazisti che avevano piazzato una mitragliatrice sul campanile della chiesa di Adelano. Una serie di raffiche non lascia loro scampo.
A cadere sono: Giovanni Castrucci (19 anni); Agostino Colombo (21); Francesco Galleno (19); Lorenzo Pallano (20); Francesco Palomba (22); Marco Sbolci (22); l’anarchico spezzino, ma residente a Vernazza, Renato Perini (46) con i figli gemelli di 20 anni Emilio e Giocondo; sono tutti partigiani della prima Divisione Liguria “Picchiara” di Giustizia e Libertà.
I loro nomi non compaiono sulla lapide, collocata nel 1980 dalla Città di Vernazza, ma con loro sono uccisi anche Ernesto Goldoni (18) e Walter Pedrazzi (21) entrambi della Spezia e Pietro Bonetti (19) di Reggio Emilia.
Le diverse provenienze dei partigiani che qui persero la vita testimoniano come queste montagne, al confine fra tre regioni, nei venti mesi dell’occupazione nazifascista abbiano visto organizzarsi molte formazioni con centinaia di giovani arrivati qui anche da territori lontani per organizzare la Resistenza.
Qui, in località Malonetta, nella valle di Adelano, una grande lapide ricorda nove partigiani di Vernazza uccisi durante il rastrellamento del 20 e 21 gennaio 1945.
Il gruppo, avanzando sul crinale del Monte Bruciato, nella neve alta di quel terribile inverno, viene individuato dai nazisti che avevano piazzato una mitragliatrice sul campanile della chiesa di Adelano. Una serie di raffiche non lascia loro scampo.
A cadere sono: Giovanni Castrucci (19 anni); Agostino Colombo (21); Francesco Galleno (19); Lorenzo Pallano (20); Francesco Palomba (22); Marco Sbolci (22); l’anarchico spezzino, ma residente a Vernazza, Renato Perini (46) con i figli gemelli di 20 anni Emilio e Giocondo; sono tutti partigiani della prima Divisione Liguria “Picchiara” di Giustizia e Libertà.
I loro nomi non compaiono sulla lapide, collocata nel 1980 dalla Città di Vernazza, ma con loro sono uccisi anche Ernesto Goldoni (18) e Walter Pedrazzi (21) entrambi della Spezia e Pietro Bonetti (19) di Reggio Emilia.
Le diverse provenienze dei partigiani che qui persero la vita testimoniano come queste montagne, al confine fra tre regioni, nei venti mesi dell’occupazione nazifascista abbiano visto organizzarsi molte formazioni con centinaia di giovani arrivati qui anche da territori lontani per organizzare la Resistenza.
