Zeri

n.6

RASTRELLAMENTO DEL 20-21 GENNAIO 1945

RASTRELLAMENTO DEL 20-21 GENNAIO 1945

Il Passo dei Due Santi

Il Passo dei Due Santi

Chiamato anche “Battaglia del Monte Gottero”, consiste in realtà in una grande operazione di sganciamento delle formazioni partigiane per sottrarsi a un’operazione di rastrellamento su larga scala

Chiamato anche “Battaglia del Monte Gottero”, consiste in realtà in una grande operazione di sganciamento delle formazioni partigiane per sottrarsi a un’operazione di rastrellamento su larga scala

Il Passo dei Due Santi è un antico valico che mette in relazione le valli di tre regioni; qui convergevano i percorsi utilizzati anche dai partigiani, lontani dalle vie battute dai nazifascisti.
Proprio in questa zona cercano rifugio molti patrioti durante il rastrellamento dell’agosto 1944; ma è punto di riferimento soprattutto in occasione della grande operazione messa in atto da nazisti e fascisti tra il 20 e il 21 gennaio 1945.
In un contesto ambientale di eccezionale difficoltà a causa del freddo intenso e della neve caduta in grande quantità durante i giorni di quel terribile inverno, molti partigiani di Zeri cercano qui rifugio in una vecchia caserma della Forestale, altri si riparano all’interno della cappelletta che sorge poco lontana. Ma in generale tutta l’area di crinale fino al non lontano Monte Gottero è interessata dai movimenti delle formazioni investite dal rastrellamento.
Quella che viene definita “Battaglia del Monte Gottero” è quindi una grande operazione di sganciamento visto che tutta l’area dello zerasco e della val di Vara è investita dall’operazione antipartigiana. Molti sono i caduti, per mano del nemico e a causa delle condizioni meteo, ma la salvezza della quasi totalità delle forze partigiane avrebbe permesso in breve tempo la riorganizzazione della Resistenza.

Il Passo dei Due Santi è un antico valico che mette in relazione le valli di tre regioni; qui convergevano i percorsi utilizzati anche dai partigiani, lontani dalle vie battute dai nazifascisti.
Proprio in questa zona cercano rifugio molti patrioti durante il rastrellamento dell’agosto 1944; ma è punto di riferimento soprattutto in occasione della grande operazione messa in atto da nazisti e fascisti tra il 20 e il 21 gennaio 1945.
In un contesto ambientale di eccezionale difficoltà a causa del freddo intenso e della neve caduta in grande quantità durante i giorni di quel terribile inverno, molti partigiani di Zeri cercano qui rifugio in una vecchia caserma della Forestale, altri si riparano all’interno della cappelletta che sorge poco lontana. Ma in generale tutta l’area di crinale fino al non lontano Monte Gottero è interessata dai movimenti delle formazioni investite dal rastrellamento.
Quella che viene definita “Battaglia del Monte Gottero” è quindi una grande operazione di sganciamento visto che tutta l’area dello zerasco e della val di Vara è investita dall’operazione antipartigiana. Molti sono i caduti, per mano del nemico e a causa delle condizioni meteo, ma la salvezza della quasi totalità delle forze partigiane avrebbe permesso in breve tempo la riorganizzazione della Resistenza.

Foto da sinistra a destra: targa sul monumento al Passo dei Due Santi; cippo in loc. Guardiola che ricorda il sacrificio di quattro partigiani il 3 agosto 1944; partigiani della Brigata “Cento Croci” (Fondazione Gordon Lett – Somerset, Inghilterra).
Foto da sinistra a destra: targa sul monumento al Passo dei Due Santi; cippo in loc. Guardiola che ricorda il sacrificio di quattro partigiani il 3 agosto 1944; partigiani della Brigata “Cento Croci” (Fondazione Gordon Lett – Somerset, Inghilterra).