Zeri

n.7

LA MORTE DI NINO SILIGATO E DI ALTRI PARTIGIANI

LA MORTE DI NINO SILIGATO E DI ALTRI PARTIGIANI

Località Codolo Chiesa

Località Codolo Chiesa

Durante il rastrellamento del 20-21 gennaio 1945 viene ucciso il partigiano Nino Siligato, che poche ore prima si era reso protagonista con i suoi uomini di un’azione di sabotaggio nel fondovalle.

Durante il rastrellamento del 20-21 gennaio 1945 viene ucciso il partigiano Nino Siligato, che poche ore prima si era reso protagonista con i suoi uomini di un’azione di sabotaggio nel fondovalle.

Il 20 gennaio 1945, durante il rastrellamento nazifascista che investe le vallate di Zeri, un gruppo di partigiani è guidato da Antonino “Nino” Siligato, nato a Limina (ME) il 3 dicembre 1920. Assegnato alla base della Marina Militare della Spezia, nel gennaio 1944 diserta e si unisce ai partigiani della brigata “Cento Croci” che opera tra lo Zerasco, l’alta valle del Vara e il Parmense.
Siligato, con i suoi uomini, sta rientrando da una missione di sabotaggio concordata con il magg. Gordon Lett, comandante del “Battaglione Internazionale”: il meteo è pessimo e il gruppo si ferma per la notte a Codolo Chiesa ospitato in due diverse case. Poche ore dopo alcune raffiche di mitra svelano la presenza dei nazifascisti: Siligato e i suoi uomini accorrono in soccorso dei compagni, ma vengono investiti dal fuoco nemico. Il combattimento è breve: il giovane siciliano muore con alcuni partigiani russi che si erano uniti alla Resistenza.
Altri patrioti sono catturati e uccisi; si tratta di Bortolo Bregoli “Bresa” (20 anni) di Brescia; Gaetano Filisetti “Bano” (20) di Ardesio (BG) entrambi della “Cento Croci”. Muoiono anche altri due partigiani dei quali non sono noti i nomi.
A “Nino” Siligato, figura carismatica della Resistenza, il 24 aprile 1948 viene assegnata la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.

Il 20 gennaio 1945, durante il rastrellamento nazifascista che investe le vallate di Zeri, un gruppo di partigiani è guidato da Antonino “Nino” Siligato, nato a Limina (ME) il 3 dicembre 1920. Assegnato alla base della Marina Militare della Spezia, nel gennaio 1944 diserta e si unisce ai partigiani della brigata “Cento Croci” che opera tra lo Zerasco, l’alta valle del Vara e il Parmense.
Siligato, con i suoi uomini, sta rientrando da una missione di sabotaggio concordata con il magg. Gordon Lett, comandante del “Battaglione Internazionale”: il meteo è pessimo e il gruppo si ferma per la notte a Codolo Chiesa ospitato in due diverse case. Poche ore dopo alcune raffiche di mitra svelano la presenza dei nazifascisti: Siligato e i suoi uomini accorrono in soccorso dei compagni, ma vengono investiti dal fuoco nemico. Il combattimento è breve: il giovane siciliano muore con alcuni partigiani russi che si erano uniti alla Resistenza.
Altri patrioti sono catturati e uccisi; si tratta di Bortolo Bregoli “Bresa” (20 anni) di Brescia; Gaetano Filisetti “Bano” (20) di Ardesio (BG) entrambi della “Cento Croci”. Muoiono anche altri due partigiani dei quali non sono noti i nomi.
A “Nino” Siligato, figura carismatica della Resistenza, il 24 aprile 1948 viene assegnata la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Memoria.

Antonino Siligato, partigiano “Nino” (Fondazione Gordon Lett – Somerset, Inghilterra)
Antonino Siligato, partigiano “Nino” (Fondazione Gordon Lett – Somerset, Inghilterra)