FORMAZIONI PARTIGIANE A MONTELAMA DI ROSSANO
FORMAZIONI PARTIGIANE A MONTELAMA DI ROSSANO
Il comandante Ermanno Gindoli
Il comandante Ermanno Gindoli
Ufficiale, originario di Riccò del Golfo, dopo l’8 settembre si arruolerà nella Colonna “Giustizia e Libertà”, assumento ruoli di comando. Morirà in azione pochi giorni prima della Liberazione.
Ufficiale, originario di Riccò del Golfo, dopo l’8 settembre si arruolerà nella Colonna “Giustizia e Libertà”, assumento ruoli di comando. Morirà in azione pochi giorni prima della Liberazione.

Qui a Montelama era il comando di una della VI Compagnia della Colonna “Giustizia e Libertà”, importante formazione partigiana che combatteva fra la Val di Vara e le Valli di Zeri. Al comando era Ermanno Gindoli, nato a San Benedetto di Riccò del Golfo (SP) il 30 marzo 1919, già organizzatore a Zeri, nella primavera del 1944, delle Brigate d’Assalto “Lunigiana”.
Con il suo reparto sfugge al rastrellamento nazifascista del 3 agosto 1944 e anzi contrattacca scacciando i nazifascisti da gran parte della valle di Rossano. A ottobre gli viene affidato il comando del Battaglione Battaglione “Zignago”. Salva i suoi uomini anche dal rastrellamento di fine gennaio 1945 e subito dopo si impegna con successo nella riorganizzazione della Resistenza. Stretto è il rapporto con il magg. Gordon Lett, comandante del “Battaglione Internazionale” di stanza non lontano, a Chiesa di Rossano.
Gindoli guida numerose operazioni di guerriglia e di sabotaggio; nella notte fra il 10 e l’11 aprile 1945 comanda un gruppo in un’azione in Val di Vara che porta all’occupazione di Brugnato e all’assalto della caserma di Borghetto Vara. Il 12, con Oronzo Chimenti e Alfredo Oldoini, si dirige lungo l’Aurelia e il fiume Vara per far saltare delle mine e interrompere la strada al transito dei tedeschi in ritirata su Genova. Ne segue uno scontro a fuoco con una colonna tedesca e i tre rimangono uccisi. Nel 1951 a Gindoli viene assegnata la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
Qui a Montelama era il comando di una della VI Compagnia della Colonna “Giustizia e Libertà”, importante formazione partigiana che combatteva fra la Val di Vara e le Valli di Zeri. Al comando era Ermanno Gindoli, nato a San Benedetto di Riccò del Golfo (SP) il 30 marzo 1919, già organizzatore a Zeri, nella primavera del 1944, delle Brigate d’Assalto “Lunigiana”.
Con il suo reparto sfugge al rastrellamento nazifascista del 3 agosto 1944 e anzi contrattacca scacciando i nazifascisti da gran parte della valle di Rossano. A ottobre gli viene affidato il comando del Battaglione Battaglione “Zignago”. Salva i suoi uomini anche dal rastrellamento di fine gennaio 1945 e subito dopo si impegna con successo nella riorganizzazione della Resistenza. Stretto è il rapporto con il magg. Gordon Lett, comandante del “Battaglione Internazionale” di stanza non lontano, a Chiesa di Rossano.
Gindoli guida numerose operazioni di guerriglia e di sabotaggio; nella notte fra il 10 e l’11 aprile 1945 comanda un gruppo in un’azione in Val di Vara che porta all’occupazione di Brugnato e all’assalto della caserma di Borghetto Vara. Il 12, con Oronzo Chimenti e Alfredo Oldoini, si dirige lungo l’Aurelia e il fiume Vara per far saltare delle mine e interrompere la strada al transito dei tedeschi in ritirata su Genova. Ne segue uno scontro a fuoco con una colonna tedesca e i tre rimangono uccisi. Nel 1951 a Gindoli viene assegnata la Medaglia d’Argento al Valor Militare.